Chi era Ulisse e perchè Dante lo mette all’inferno
Ulisse è uno dei personaggi più famosi della mitologia greca, per la prima volta compare nell’Iliade ma l’opera che lo rende famoso è l’Odissea dove viene narrato il suo lungo e avventuroso viaggio pieno di insidie e prove di coraggio e intelligenza. Un viaggio dal quale Ulisse non vuole tornare, infatti ne l’amore per la moglie Penelope e per il figlio, ne la pietà per il padre che lo sta aspettando lo convincono a tornare.
Il personaggio che descrive Dante è infatti un viaggiatore che cerca l’ignoto e non vuole tornare nella sua terra, infatti si spinge fino alla morte e il viaggio è l’unica sua ragione di vita spinto dalla curiosità di conoscere.
Dante mette Ulisse all’Inferno insieme Diomede ed è accusato di aver dato consigli ingannevoli quando era in vita e quindi di aver ingannato il prossimo. Ulisse, nella Divina commedia racconta di aver sfidato tante volte il volere divino, imbarcandosi in cerca di avventure, di aver scalato le colonne d’Ercole che rappresentavano il limite oltre il quale era vietato andare agli uomini. Questi sono 2 motivi per i quali Ulisse venne spedito all’Inferno dove è avvolto dalle perpetue fiamme del mondo di Lucifero.
Dante fa parlare Ulisse con Virgilio perché ha quasi paura del confronto del personaggio mitologico.
Inoltre Dante fa dire ad Ulisse la frase; “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”. Ulisse con questa frase vuol dire ai suoi compagni: che non sono nati per vivere come animali, ma per seguire le virtù e la conoscenza.
Ulisse fa di tutto per convincere i propri compagni di viaggio, ad oltrepassare ogni limite per soddisfare la sua voglia di conoscenza, la sua voglia di andare oltre ogni limite.
Dante e Ulisse sono due figure che si assomigliano ma sono anche completamente diverse, cioè tutti e due sono degli scopritori, con tanta voglia di conoscere, ma secondo Dante lui è approvato da Dio, invece Ulisse è contro la volontà di Dio.
Dante condanna Ulisse, però è come se lo esaltasse di nascosto, infatti gli dedica tanto spazio nell’Inferno.
Alessandro T.
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