Abstract: I “nuovi media” hanno rivoluzionato la comunicazione, consentendo interazioni spazio-temporali diverse da quelle tradizionali. Riferendosi ai social media, essi consentono la condivisione di contenuti e informazioni, influenzando atteggiamenti e comportamenti. Nell’articolo vengono esaminati i potenziali rischi che può generare l’utilizzo massivo dei Social Media, sopratutto nella popolazione adolescenziale, maggiormente esposta al loro utilizzo.

 

 

 

“Rischi nell’utilizzo dei Social Media” di Michele Tos

I “nuovi media” hanno rivoluzionato la comunicazione, consentendo interazioni spazio-temporali diverse da quelle tradizionali. Riferendosi ai social media, essi consentono la condivisione di contenuti e informazioni, influenzando atteggiamenti e comportamenti. Questo coinvolge un pubblico attivo, a differenza dei media tradizionali.

La scelta di utilizzare i social-media varia in base alle caratteristiche individuali e ai bisogni soddisfatti. I social media popolari includono WhatsApp, Instagram, Facebook e YouTube, Pinterest, ma anche Telegram ed il più recente “X”, che ha preso il posto di Twitter.

I numeri dell’uso di internet

Assumendo i dati del sito https://datareportal.com/ ecco i titoli essenziali riferiti all’adozione e l’utilizzo digitale in Italia all’inizio del 2023:

  • 50,78 milioni di utenti di Internet, quando la percentuale di utilizzatori di Internet si attestava al 66,1%
  • L’Italia è stata la patria di 43,90 milioni di utenti (iscritti) di social media nel gennaio 2023, pari al 74,5% della popolazione totale
  • Un totale di 78,19 milioni di connessioni mobili cellulari erano attive in Italia all’inizio del 2023, con una cifra equivalente al 132,6% della popolazione totali
  • In Italia, ci sono 35 milioni di utenti attivi sui social media, con un aumento del 6,4%. Le piattaforme principali includono YouTube, WhatsApp, Facebook e Instagram

Vantaggi, svantaggi, incomprensioni

Nonostante i vantaggi dei social media (rapidità nella comunicazione, raggiungibilità, invio di elementi multimediali, ecc.), la comunicazione scritta può portare a malintesi. Ad esempio gli emoticon, che vengono utilizzati per esprimere emozioni nelle chat; l’impiego del semplice testo scritto; la comunicazione asincrona attuata con messaggini audio e video. Sono pratiche che “elidono” tutti o gran parte dei segnali paralinguistici e quelli di prossimità tipici della comunicazione umana, generando malintesi ed una “meccanizzazione” della comunicazione sempre più legata ad una nuova codifica inferenziale, estremamente limitante rispetto allo spettro della comunicazione umana.

Se i citati vantaggi includono la possibilità di mantenere contatti con persone lontane e la creazione di identità virtuali per interazioni anonime, ci sono rischi di dipendenza e problemi legati alla privacy. In particolare i giovani ed i nativi digitali si stanno abituando sempre di piÚ ai social media, ma è importante essere consapevoli dei rischi associati.

Gli effetti della dipendenza

In passato, si è parlato di “dipendenza da Internet” e del “paradosso di Internet”, riferendosi alla possibilitĂ  che l’uso di Internet potesse ridurre il coinvolgimento sociale ed il benessere derivato dal contatto interpersonale. Tuttavia, con l’avvento degli smartphone e dei dispositivi portatili, la situazione è cambiata notevolmente, con la possibilitĂ  di rimanere connessi alla rete in qualsiasi momento e luogo. Questo ha generato un notevole aumento delle ore trascorse in connessione.

Le ricerche hanno dimostrato che l’uso di Internet può avere effetti sia positivi che negativi sul coinvolgimento sociale e sul benessere psicologico. Da un lato, può diminuire la percezione di solitudine e aumentare la sensazione di supporto sociale, dato l’incremento dei potenziali contatti. D’altro canto, alcune ricerche suggeriscono che l’uso eccessivo di Internet, soprattutto e paradossamente da parte di persone che si sentono sole, può causare un maggiore isolamento sociale, poichĂŠ preferiscono il contatto virtuale a quello reale.

In molti studi si evidenzia il rischio di dipendenza dai social network, con individui che dedicano gran parte del loro tempo ed energie all’uso dello smartphone, influendo negativamente sulle loro relazioni personali, familiari e sociali. Queste dipendenze possono essere paragonate a comportamenti impulsivi e compulsivi causati dall’uso di sostanze stupefacenti.

FOMO – Fear of Missing out

L’uso abituale dei social network può, inoltre, essere facilitato dall’anticipazione di ricompense e dalla paura di “perdere qualcosa”, generando il fenomeno della FOMO – fear of missing out, con implicazioni importanti sul piano psicologico.

Conclusioni

La comprensione delle variabili che possono rendere l’uso dei social media dannoso per il benessere psicologico degli utenti, deve evitare di focalizzarsi solo sulla quantitĂ  di tempo trascorso online. Infatti la minore frequenza di contatti sociali nella vita reale può certamente spingere le persone a cercare comfort nei social network, ma queste piattaforme possono anche trasmettere un senso di sicurezza e socialitĂ  fittizia, con il rischio di provocare disfunzioni cognitive e comportamentali, isolamento sociale, ansia, depressione e disturbi del sonno a causa della dipendenza dai feedback dei social network.

 

Fonti in lingua italiana:
https://www.generazioniconnesse.it 10/2023

https://www.savethechildren.it/blog-notizie/dipendenza-da-internet-bambini-e-adolescenti-4-sintomi-riconoscerla 10/2023

Fabrizio Bonacci “Processi inferenziali vs processi di codifica/decodifica nei modelli di trasmissione dell’informazione fra individui.” RIFL “Rivista italiana di filosofia del linguaggio” 1/2009

Santo Di Nuovo, Carolina Patti UniversitĂ  di Catania “Effetti psicologici dei social networks durante l’isolamento sociale” https://www.fisppsicologia.it 10/2023

https://www.istitutobeck.com/psicoterapia-disturbi-psicologici-terapie/le-nuove-dipendenze/dipendenza-da-social-media 10/2023

Altre fonti:

J. Walther, K. P. D’Addario, “The Impacts of Emoticons on Message Interpretation in Computer-Mediated-Communication,” Social Science Computer Review, 2001

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