Bambini profughi

Io penso che tutti quei bambini, uomini, donne e anziani diventano profughi, perché non possono vivere con la situazione della guerra nel loro paese d’origine. Quindi, sono costretti ad abbandonare la loro casa con la loro famiglia. Per trasferirsi usano un barcone per attraversare il mare, privi di cibo, acqua e per questo motivo alcuni muoiono di fame e di sete. Ci vuole molto coraggio per fare questo viaggio, perché si rischia che l’imbarcazione affondi. Quanti pianti, urla, paura di non farcela, a causa del viaggio lungo e difficile e quanta tristezza negli occhi dei bambini che vedono morire i genitori e che fuggono con la speranza di ritornare a casa un giorno!
Il giorno 10 ottobre 2013, un barcone si ribaltò, facendo morire molte persone che erano a bordo, solo alcuni si sono salvati perché avevano il salvagente (circa 212). I migranti e un peschereccio cominciarono a chiamare gli aiuti che risposero e cominciarono a fare loro domande. Gli aiuti ci misero tempo ad arrivare, più di 5 ore, e così la maggior parte delle persone morì per il freddo, per la fame, per la sete.
Si cercano ancora oggi questi 300 i corpi sperduti nell’Oceano, con la speranza di ritrovarli, anche se sarà molto difficile.
Io penso che si deve fare giustizia su questa cosa e dirlo a tutto il mondo per non dimenticare questo giorno così importante e fare una preghiera ogni giorno per questi bambini, ragazzi, anziani, donne uomini morti per salvare la vita dei loro bambini e andarsene dalla guerra per un futuro migliore, ma purtroppo non ce l’hanno fatta e quindi si deve ricordare sempre questo giorno: 10/10/2013

Ilaria R.

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