La transumanza

La transumanza è una pratica pastorale antica che consiste nello spostamento periodico del
bestiame soprattutto, ma non esclusivamente, ovino fra due aree di pascolo solitamente situate una
in pianura e l’altra in montagna allo scopo di assicurare un buon pascolo al bestiame durante tutto
l’arco dell’anno. Si pensa che questa buona usanza pastorale fosse praticata fin dalla preistoria.
Tuttavia le prime fonti storiche che la descrivono risalgono al III sec. a.C., quando la crisi delle
strutture agricole del Sud Italia, provocate dalle guerre puniche, portarono alla formazione di grandi
latifondi la maggior parte dei quali vennero destinati all’allevamento ovino.
La transumanza è un fenomeno che ha trovato larga diffusione in diversi Paesi europei come la
Spagna, la Francia, la Germania, l’area dei Balcani, la Svizzera e l’Italia.
Nel nostro paese la transumanza ha interessato principalmente le civiltà insediate lungo tutto l’arco
appenninico centro-meridionale. In particolare l’Abruzzo, il Molise, la Puglia, la Campania, la
Basilicata ed il Lazio, influenzandone fortemente la storia e lo sviluppo culturale ed economico.
La transumanza, infatti, veniva praticata lungo le strade pubbliche, al bordo delle quali le pecore
potevano pascolare, oppure lungo i tratturi, gradi vie d’erba tracciate dal transito del bestiame. Il
termine tratturo deriva dal latino tractoria che indicava il privilegio, stabilito dai codici degli
imperatori Teodosio e Giustiniano, di libero passaggio dei pastori sui pubblici sentieri della
transumanza.
Intorno al 1806, con l’abolizione della “Regia dogana” da parte di Giuseppe Bonaparte, le aree
solcate dai tratturi vennero trasformate in terre coltivabili e questa antica pratica pastorale conobbe
un repentino declino ma non scomparve del tutto: la transumanza appenninica è proseguita fino agli
anni ’60-’70 dello scorso secolo.
Ad oggi la transumanza avviene principalmente su camion ed autotreni appositamente costruiti per
il trasporto del bestiame e sopravvive ancora in poche regioni della penisola, in particolare in alcune
aree alpine dove viene praticata la piccola transumanza, ed alcune zone dell’Italia meridionale ed
insulare dove viene praticata la grande transumanza e le pecore vivono da ottobre a maggio in
pianura e da settembre ad ottobre nei pascoli di montagna. Tuttavia questa pratica agricola sta a
mano a mano scomparendo con il diffondersi del sistema di pastorizia stanziale che prevede il
ricovero del bestiame in stalle, con mangime industriale e mungitura automatica.

GianMario D.B:

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