LE VETRINE DEL CORSO
di Mario Micozzi
Visibili quelle del nuovo negozio
che sembrava ancora una volta
restassero per durare
lungo il corso di veloci transiti dalla sera
dell’apertura affollata abiti scuri, cappelli
di varie fogge mai prima visti femminili e non.
Invitanti con dentro l’abbaglio dell’incanto
l’istoriata parete di fondo degli oggetti
locali ed esotici. Destinate vetrine a durare
superando l’effimero alito
del risveglio dalla lunga
catalessi nel buio della mala-contingenza a persistere forse oltre
la scorrevole fuga in avanti
del lugubre presente afferrato
solo per poco per le briglie.
Scomparsa ora dietro abbassate
serrande la folla dileguata
dispersa dopo, mai più tornata.
Dove prima era, parlava rideva
si girava intorno quasi trottola.
Allegra sguaiata sotto il fuoco
di fila dei riflettori ora spenti
con i brindisi nelle cialde affogate
dentro calici di cristallo levati in alto
Mario Micozzi “LE VETRINE DEL CORSO”, tratto da “Malessere sommerso”, dicembre 2019. Punto D’Incontro Edizioni. Per gentile concessione dell’autore.
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