LABORATORIO 3: Il potenziamento lessicale
Dall’articolo principale, in cui vengono descritte le caratteristiche del lavoro sviluppato con Eleonora, vediamo quanto attuato per il potenziamento lessicale.
La lettura (o la sua assenza) come tutte le esperienze, modella il cervello, il quale, com’è noto, si plasma in virtù degli stimoli che riceve.
Leggere è uno stimolo particolare, che è composto da elementi visivi (il riconoscimento delle lettere) e cognitivi (associazione parole-concetti) la cui somma ci consente di riconoscere i segni grafici, le singole parole, i concetti legati alle parole, il significato delle frasi, il senso compiuto del paragrafo, il senso generale del testo.
Ormai è chiaro che la lettura non è un processo passivo di fredda decodifica del testo, ma un processo interattivo e multi-livello dove le personali esperienze, conoscenze, competenze del lettore giocano un ruolo importante.
Leggendo un testo il lettore si imbatte in una quantità di parole aventi senso compito, non-parole, congiunzioni ed altre strutture morfo-sintattiche che forniscono compiutezza e senso al testo stesso. Il lettore esperto, termine riconducibile ad una persona di cultura media, incontra un’alta percentuale di parole note, riuscendo a richiamare rapidamente il loro senso ed a costruire la comprensione delle frasi e del testo. Con il degradare delle competenze lessicali o con il progredire della complessità del testo, magari denso di parole poco familiari al lettore, la capacità di comprendere diminiusce, sconfinando nell’incomprensione o nelle interpretazioni fuorvianti.
Negli ultimi anni abbiamo assistito alla drammatica riduzione del leggere, spesso sacrificata sull’altare del rapido consumo multimediale, perdendo la ricchezza contenuta nelle parole, che io definisco “bolle di pensiero”, riferendomi ai contenuti intrinsechi espressi dai lemmi. Preciso che l’uso di strumenti elettronici quali supporti non cartacei del testo (tablet, ebook reader,ecc:) è comunque il benvenuto.
Il potenziamento lessicale, alias arricchimento del linguaggio, viene solitamente perseguito attraverso la lettura dei libri, com’è giusto che sia, ma è sufficiente?
Parlando con studenti delle scuole medie pongo spesso la domanda “Ma cosa fai quando incontri una parola che non conosci?”. Comunemente e con assoluta tranquillità rispondono che le saltano, affidandosi al contesto generale per la comprensione. Questo non è arricchimento lessicale…
Nell’ambito della lettura di “Stelle sulla terra” di Helga Schneider, ho provato a sperimentare alcune metodiche rispetto al tema del potenziamento lessicale.