LABORATORIO METACOGNITIVO: LA RAPPRESENTAZIONE INTERNA DEL TESTO
Dal mio punto di vista la lettura di un libro è più trascendente che funzionale, considerando che larga parte dell’interpretazione semantica è legata al proprio vissuto, alle proprie esperienze, più che a quanto dovuto alla fredda decodifica delle parole. Sono giunto dunque alla conclusione che l’atto della lettura è la lettura di un copione, da cui scaturisce una rappresentazione mentale unica, come avviene quando un regista realizza un film.
Le considerazioni espresse ed i pensieri di Genette, di cui accenno in altro articolo, hanno stimolato in me la domanda su come oggettivare in maniera simbolica, scritta, iconica questa rappresentazione personale della lettura. L’occasione si è presentata grazie alla lettura da parte di mia figlia, allora 13enne, del libro “Stelle di Cannella”, di Helga Schneider (edizioni Salani Editore).
Come spesso accade accompagno i miei figli lungo il percorso scolastico, con la curiosità di un escursionista che attraversa panorami conosciuti visti con occhi differenti. Ho dunque proposto a mia figlia di realizzare un “racconto solido” di quanto letto, in cui inserire molto rispetto agli obbiettivi didattici, ma integrandolo con elementi descrittivi ed interpretativi, divertendoci, a partire dalla scelta di utilizzare imballaggi di cartone per realizzarlo.
Abbiamo improvvisato, molto, costruendo lungo il percorso adattamenti sia sulla base dell’impianto “fisico” dato dal supporto scelto, che sulla base del nascente impianto interpretativo. Abbiamo incollato, scritto, interpretato, mappato, estrapolato, destrutturando e ,ricomponendo il libro, lo abbiamo arricchito di significati.
Lungo la strada sono sorti mini laboratori linguistici, percorsi strutturati e destrutturati della narrazione e dei protagonisti, ricerche storiche ed iconografiche, colori, simboli, immagini.
Mia figlia è stata contenta di aver affrontato questo percorso inusuale e molto vicino al suo modo estroso ed artistico di rappresentare le cose; anche per me è stata una bella avventura: per entrambi un bel momento di relazione genitoriale.
Per facilitare la descrizione di quanto realizzato, ho suddiviso il lavoro in laboratori. Invito il lettore a considerare gli spunti operativi e didattici che ognuno di essi evidenzia.
LABORATORIO 1: La lettura
LABORATORIO 2: La progettazione
LABORATORIO 3: Il potenziamento lessicale
LABORATORIO 4: La narrazione diacronica
LABORATORIO 5: La ricerca storica
LABORATORIO 6: Il linguaggio simbolico